diàstasi o diastàsi?

Togliamo il primo dubbio, si dice diàstasi. Con l’accento sulla prima “a”. E’ una parola di origine greca che significa “separazione” e che nella terminologia medica si riferisce al “patologico discostamento di parti o superfici di organi normalmente a contatto”.

Ora, in relazione alla nostra pancia si da il caso che le superfici normalmente a contatto che possono discostarsi siano due muscoli che fanno parte del gruppo degli addominali, chiamati retti dell’addome. Senza scendere in particolari e termini troppo tecnici, possiamo dire che i retti dell’addome sono quei muscoli che, in assenza di grasso sottocutaneo, quando sono visibili e definiti, disegnano la tanto famigerata “tartaruga”, obiettivo, sogno e chimera di molte persone e da sempre simbolo di forma fisica invidiabile.

I retti dell’addome sono uniti al centro da una specie di cerniera chiamata linea alba. Una striscia poco elastica che mal sopporta stiramenti e trazioni.

Durante la gravidanza, la diastasi (cioè la separazione) dei retti dell’addome è necessaria per lo sviluppo del pancione e fa parte di quella serie di modificazioni tipiche della gestazione. Cambiamenti fisici che successivamente al parto scompaiono.

Scompaiono? Siamo sicuri? E se non scompaiono? Se la pancia resta nonostante le diete dimagranti? Se mantiene ancora quella forma tondeggiante quasi tipica della gravidanza? Se qualcuno vedendoci si pone il dubbio che stia arrivando un fratellino o una sorellina?

Allora potremmo essere davvero in presenza di una diastasi dei retti dell’addome. Capirlo non è difficile e non necessita di esami particolarmente complicati. Basta stendersi a pancia sopra, contrarre gli addominali cercando di mettersi seduti, mantenere la contrazione qualche secondo e tentare di infilare le dita della mano al centro della pancia. Se vediamo un rigonfiamento morbido nel quale le dita affondano, allora siamo in presenza di una diastasi.

La diastasi dei retti dell’addome non è una malattia e, a meno che non ci siano ernie, non fa male. Non è unicamente una conseguenza della gravidanza perché possono averla i neonati, gli uomini e le donne che non hanno mai partorito. Semplicemente è una nuova posizione che il nostro addome ha assunto. Una posizione viziata, dovuta ad una serie di fattori che come già detto non riguarda esclusivamente la gestazione.

Soluzioni?

La soluzione è solo chirurgica hanno sempre detto. La dieta non serve, gli esercizi per gli addominali non servono, anzi fanno peggio. Siamo spacciati. L’unica via d’uscita è affrontare un intervento di addomino-plastica. Come se avessimo tempo e coraggio per andare sotto i ferri e sostenere un’operazione complessa che comporterebbe anche una degenza non facile!

Ma davvero siamo condannati?

Io non lo penso più. Sono andata anche io predicando che in presenza di diastasi dei retti dell’addome la soluzione chirurgica fosse l’unica praticabile e possibile, perché così mi avevano insegnato, fino a che non sono venuta a conoscenza di un metodo di rieducazione per togliere il vizio a questi retti dell’addome che decidono di separarsi e di non tornare vicini. L’ho studiata e ci ho messo del mio e ho iniziato a fare pratica su me stessa. Sono stata il mio caso zero. Perché anche una sportiva come me è stata vittima della diastasi dei retti dell’addome dopo la seconda gravidanza. Per evitare l’intervento non esistono bacchette magiche, ma solo costanza, dedizione e determinazione. Il corpo si può educare a fare cose che neanche possiamo immaginare. Tutto sta ad iniziare. Io sono pronta e a disposizione per spiegare come.

 

8 pensieri su “diàstasi o diastàsi?

  1. Ciao, anch io affetta da diastasi dei retti addominali. Vorrei sapere di più circa gli esercizi..mi contatteremo in privato? grazie mille

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